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Nel rincorrersi d’un verbo senza suono sulla lama del tempo un’ossessione sterile si perde dentro stagioni inutili. I passi sostano dove c’è quiete e la memoria stilla le sue perle mentre qualcuno ti scava dentro. Non esiste la chiave giusta e la vita persevera nel suo inganno insolente come un mendicante d’aria un ladro d’angoli all’ombra della piazza. La luna volge lo sguardo altrove là dove sulla terra si contendono troni e consumando tappeti tagliano nastri. Il premio è nel gong del cuore mentre la solitudine accarezza la pietra con un raggio indelebile. Uno straniero deturpa il silenzio attingendo al paroliere. Fredde emozioni strani duetti in un panorama in bianco e nero.

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Le quattro perle

febbraio 07, 2025

Più ricca è ora la mia vita di quattro gioie di quattro perle rare Una è nel vento che disciplina il mare e reca in sé sussurri e nenie antiche L’altra nell’acqua cristallina e allegra che chiacchiera con i ciottoli d’un rio Una è la siepe fiorita e frastornata nel canto gioioso di mille capinere L’altra è la notte calda e voluttuosa che ti rapisce e ti fa sognare.

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Rosetta Sacchi: Scrivo per ascoltarmi per liberare i miei pensieri per dare voce all’Anima per esprimere stati d’animo, sensazioni, speranze, timori, per cantare la gioia e il dolore, la vita e la morte, la felicità e la tristezza, per un senso di appartenenza al mondo e perché il mondo fuori è in me con la sua semplicità, spontaneità, purezza, verità. Sono vento ed acqua e fuoco quando scrivo ed arrivo a chi si pone in ascolto del mio pensiero. Scrivo con la speranza che la voce diventi canto ed il pensiero poesia vera.

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