IL SILENZIO E' D'ORO








Si dice che il silenzio è d'oro. Se fosse così saremmo tutti ricchi. Però può essere davvero prezioso in certe occasioni, quando è meglio tacere anzichè parlare. In tal caso, il silenzio equivale a mentire, a tacere una qualche verità. Ma, se di fronte ad una domanda che contiene già in sè una risposta, si resta muti, allora il rimanere in silenzio vuol dire acconsentire.
Il silenzio può essere creativo quando serve alla mente per concentrarsi, per trovare stimoli utili alla vita, può essere distruttivo se porta all'isolamento, alla solitudine, all'irrigidirsi dei rapporti con gli altri.
Il silenzio è desiderio delle anime in pena, dei ruminanti mentali, per ritrovare un equilibrio, il silenzio è rifugio dai rumori e dai suoni del mondo circostante, è paura incomprensibile, nel silenzio delle pareti di una stanza possono consumarsi orrori e atrocità; nella complicità del silenzio spera chi ha confidato un segreto all'amico per alleggerire il peso della sua coscienza. Il silenzio più sacro viene bruscamente interrotto dallo squillo insistente di un cellulare di cui nessuno sembra essere il proprietario.
Il silenzio dei morti equivale al silenzio dei vivi.
Il silenzio eleva ad uno stadio superiore e precipita nel baratro più profondo, ti allontana dal mondo,  ti fa rimanere in ascolto dietro una porta chiusa, ti spaventa, ti salva dalle brutte figure, ti abbraccia nella sua trappola, è preludio di uno stato di quiete, fa fluire i ricordi in un mare infinito.
Il silenzio è il tutto e il niente, cura e terapia, male e rimedio.
Il silenzio è d'oro ma non può salvarci dalla crisi.

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