SAI DEL SANGUE CHE MI IRRORA LE TEMPIE






Sai del sangue caldo che mi irrora le tempie
quando m’assale terribile il pensiero
di ritrovarti in ogni forma o specie.

Sai di animale ferito abbandonato al ciglio della strada
e della siepe profumata di more oltre il cancello
che segnava il limite estremo prima del Paradiso.

Sai dell’oro dei girasoli dell’erba appena falciata
e della luce filtrata dalle foglie mosse dal vento
prima di ogni sconfitta o di ogni perduta scommessa.

Sai di ogni fiore che ho amato del pane tagliato
del mosto pigiato nei tini della furia del cielo
e dei colori di un arcobaleno sfiorito.

Sai del sudore e del fieno di bolla che scompare
nell’aria sai di vento di foglia di terra
sai di acqua sorgiva di nettare succhiato
di porpora e d’oro di luce sommersa
di ombra e respiro.

Sai di sangue che mi irrora le tempie
quando approdo al tuo mare
vela sbattuta dalle procelle.







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