SE IO SIEDO CON TE A QUESTA MENSA
non è solo per la bontà della pietanza,
che so per certo molto prelibata,
ma è anche per colmarti la giornata
di gioie, emozioni e ogn’altra essenza
acchè tu condivida la mia esperienza.
Posso sembrarti un’ostrica talvolta,
chiusa, riservata e un po’ raccolta
eppure qualche goccia di limone
mi scalfisce e mi denuda il cuore.
Tu pensami piuttosto una conchiglia
Che il mistero del mare in sé nasconde
E all’anima mia più assomiglia,
crosciando tumultuoso tra le sponde.
Tu pensa come in un gioco di magia
Approda ogni ricordo alla memoria
E muta e si rinnova la mia storia
Nel mezzo di un’allegra compagnia.
Non ti ritorna nitido quel canto
Che nasce da una tavola imbandita
Dal vino frizzante o dall’ardita
Pietanza soave ed invitante?
E ti ritorna una risata arguta
Lo sguardo ballerino e una battuta,
qualcosa che ti tocca nel profondo
poi la parola che ti riconcilia al mondo,
la mano solerte che ti aiuta.
Godiamoci per ora questa festa,
che mentre il tempo passa, cosa resta
se non la convinzione che la vita
va affrontata come fosse una partita.
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