TUTTO CONFLUI' NEL DOLORE













Lei gli domandò guardandolo negli occhi: sono bella?
Lui rispose : devi essere sempre bella.
Lei disse: tu mi lascerai sola.
Lui rispose: lo so.
Lei continuò: io soffrirò molto quando accadrà.
Lui disse con un sospiro: lo so.
E’ così che affrontarono il discorso quell’unica volta, poi più nulla.
Perché  è un sottile filo quello che separa o che congiunge la vita e la morte.
I giorni trascorsero uguali, le ore lente e veloci allo stesso tempo.
E quando arrivò il silenzio, quello che ti chiude l’anima ad ogni 
pensiero, quello che non ti fa percepire il vento o il minimo 
rumore d’intorno, giunse anche il vuoto.
E tutte le cose desiderate, rincorse, perdute, furono inutili.
Anche le lacrime smarrirono il loro cammino tra le ciglia.
Lei pensò: non è vero, non può essere vero.
Ma lui non c’era a confermare questa verità o a smentirla.
Allora tutto diventò all’improvviso reale : lo smarrimento, il 
pianto, la disperazione, il senso di abbandono, la tristezza, la 
nostalgia. 
E tutto confluì nel dolore.
Mille volte lei si ripetè: era tutta la mia vita, era tutta la mia vita.
Ma poi le tornarono in mente le sue parole : “ devi essere sempre bella” 
e capì che doveva fare assolutamente qualcosa per riprendere in mano la sua vita.









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