CUORE DI TENEBRA - CONRAD
CONRAD
CUORE DI TENEBRA
Riflessioni
Ho letto finalmente CUORE DI TENEBRA di Conrad, il romanzo che, basandosi su una concreta testimonianza autobiografica, diviene denuncia sociale e profonda meditazione metafisica.
"Cuore di tenebra" racconta di un viaggio sul fiume Congo, viaggio che va ben oltre la mera esplorazione geografica per tramutarsi in avventura simbolica nel cuore dell'inferno. Il racconto è affidato a Marlowe che racconta la propria esperienza del viaggio in Africa ad un gruppo di amici londinesi.
Il viaggio di Marlowe nelle viscere del continente nero aveva ragioni squisitamente lavorative in quanto egli era stato chiamato per sostituire il capitano fluviale che era da poco deceduto. Giunto alla stazione della compagnia, Marlowe ha subito modo di notare lo sfruttamento brutale e violento riservato agli indigeni da parte dei colonialisti britannici. Ma più Marlowe si addentrerà nel cuore di tenebra africano e più il viaggio assumerà le connotazioni di incubo soprattutto in seguito all'incontro con Kurtz, uomo bianco divenuto leggenda, temuto e poi eletto capo dei selvaggi.
Kurtz è però una figura avvolta nel mistero che rappresenta proprio l'ambiguità di fondo della politica colonialista, tra logica di brutale conquista e ideologia umanitaria, tra fascino per il potere e la conquista ma anche per tutto quanto sia selvaggio e primitivo.
Marlow rimane affascinato dal personaggio di Kurtz senza essere in grado di darsi una vera spiegazione, fedele a lui fino alla fine. Marlow ha il compito di riportare a casa Kurtz e ci si accinge senza difficoltà, ma nel viaggio di ritorno Kurtz muore, pronunciando prima di morire la celebre frase «Che orrore! Che orrore!». Quindi consegna a Marlow un pacco contenente delle lettere e la foto di una giovane donna.
Marlow, ritornato a Londra, incontra la vedova di Kurtz, come lei stessa si definiva, pur essendone semplicemente la fidanzata. Ma non ha il coraggio di rivelarle la vera natura dell'uomo che lei crede un modello di perfezione e di onestà e quindi le mente, dicendole che le ultime parole di Kurtz sono state per lei.
Ciò che considero interessante, al di là del libro in se stesso, è la postfazione a cura di V.S.Naipaul che mi è stata di grande aiuto per capire Conrad. Perché oltre lo stile di Conrad, le meravigliose descrizioni ricche di aggettivi, la fedeltà nel raccontare le esperienze vissute, nel riprodurre le sensazioni, il penetrare nel cuore dei personaggi, l’analisi del loro carattere e l’indagine psicologica, nonché la meditazione metafisica, oltre e nonostante tutte queste cose, è come se la storia narrata continuasse a sfuggirmi. Ogni tanto nella lettura dovevo fermarmi e tornare indietro, per afferrarne il senso preciso.
Per capire Conrad, afferma V.S.Naipaul , era necessario fare le sue stesse esperienze. Qualsiasi grande scrittore, sostiene Naipaul, è il risultato di una speciale concatenazione di circostanze. E nel caso di Conrad queste circostanze sono certamente note: la sua giovinezza in Polonia, i suoi vent’anni di vagabondaggio e poi la decisione di fermarsi in un paese straniero come l’Inghilterra e diventare scrittore.
E’ questo il fatto che mi colpisce, forse di più. Conrad ha conosciuto il mondo, ha fatto le sue esperienze, di solitudine, passione, abisso e poi è diventato scrittore. Quasi tutti gli scrittori scoprono se stessi e il proprio mondo attraverso le loro opere, Conrad fa il contrario, dice Naipaul.
In questo consiste, secondo me, la sua originalità e novità.
Comprendere davvero Conrad, non è facile. E’ la prima cosa che ho pensato leggendo una dietro l’altra le pagine di Cuore di tenebra, ma questo non vuol dire che la lettura del romanzo non fosse trainante.
E la mia impressione l’ho ritrovata nella postfazione di Naipaul.
Concludo credendo di poter affermare che Conrad mi ha fatto capire come va letto un romanzo. Scrive Naipaul, infatti, che <<in momenti diversi, leggiamo per cercare cose diverse. Leggendo i romanzi, ci portiamo le nostre idee su ciò che i romanzi dovrebbero essere, e queste idee sono il prodotto dei nostri bisogni, della nostra educazione, del nostro ambiente, o forse delle nostre idee sul nostro ambiente. Dal momento che noi leggiamo, in verità, per ritrovare ciò che già sappiamo, tendiamo a dare per scontato le virtù di uno scrittore. E la sua originalità, le novità che ci sta offrendo possono non sfiorarci nemmeno>>.
Quando ci si avvicina alla lettura di un’opera, o meglio quando ci si predispone per incontrare uno scrittore, dobbiamo fare molta attenzione a non lasciarci sfuggire la sua originalità.
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